Nuovi corridoi umanitari

Il Presidente FCEI Luca Maria Negro: un risultato importante, ma che non ha ancora contagiato l'Europa

Roma (NEV), 12 gennaio 2017 – Al palazzo del Viminale il segretario generale della CEI mons. Galantino, esponenti della Comunità di Sant’Egidio e dirigenti dei Ministeri dell’Interno e degli Affari Esteri hanno firmato il protocollo per l’apertura di un nuovo “corridoio umanitario” dall’Etiopia. Il testo, del tutto analogo a quello sottoscritto poco più di un anno fa dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), dalla Tavola valdese e dalla Comunità di Sant’Egidio insieme ai rappresentanti dei ministeri competenti in materia di immigrazione, prevede l’arrivo in Italia di 500 persone nei prossimi dodici mesi.

Luca Maria Negro, Presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia

“È un risultato importante che salutiamo con soddisfazione – ha commentato Luca Maria Negro, Presidente della FCEI – perché conferma e rafforza la validità di uno strumento che salva vite umane e tutela il diritto alla protezione internazionale di vittime di guerre, sfruttamento, persecuzioni, povertà. Come evangelici, da oltre un anno siamo impegnati ecumenicamente insieme alla Comunità di Sant’Egidio in un progetto che ha già garantito protezione a cinquecento profughi e che prevede l’arrivo in Italia, soprattutto dal Libano e dal Marocco, di un analogo contingente nei prossimi messi. Ovviamente siamo lieti che in Italia varie chiese siano direttamente impegnate in questo esperimento di accoglienza. Ma, mentre riconosciamo che il governo italiano ha adottato questo strumento con convinzione, lamentiamo che altri partner europei ad oggi non abbiano avanzato alcuna proposta nella stessa direzione. Per questo – conclude Negro – continueremo a sollecitare le nostre chiese sorelle dell’Europa a mobilitarsi per spingere i loro governi ad aprire altri corridoi umanitari. L’ecumenismo del XXI secolo si costruisce anche sul terreno della diaconia verso i migranti e i rifugiati”.